Appartenenza

Ci si appartiene quando si rispetta gli spazi altrui, si comprendono i confini, quelli violabili e quelli intoccabili.

Ci si comprende quando si desidera e si invita invece di imporre o pretendere.

Ci si appartiene quando non si fraintende, ma si intende,

…quando si ha la percezione e la consapevolezza di quello che è davvero ‘nostro’ e di quello che è solamente ‘tuo’.

Ci si appartiene quando un nome non lo si scrive o lo si pronuncia con leggerezza,

…quando mi dici – è bello quando mi chiami per nome.

Ci si appartiene quando si pensa di più ai tuoi di bisogni che hai miei,

…quando si pregiudica un po’ di se stessi per avvicinarsi di più.

Ci si appartiene quando ci si comprende, e nella parola ‘comprensione’ c’è davvero tutto.

Quando la parola del sentimento si unisce a quella del desiderio, quando lo stato d’animo si unisce al senso di eccitazione, allora si ci si appartiene, quando nulla è più scontato, nulla è più banale… nulla è povero, nulla è più vano.

Ci si appartiene quando diventa straordinario usare le parole per dirti: sei mia…

..non perché quelle parole costituiscano significato dell’essere, ma perché possano riaffermare quello che sentiamo anche nel silenzio.

Perché ci sono parole solo dette, parole scritte, parole suggerite, parole rigurgitate e riproposte ma sempre prive di ogni significato e ci sono assoluti silenzi che parlano di più, anche per tutte quelle parole non dette e non scritte… parlano per le tante azioni dimostrate…

Questo è il vero senso di appartenenza.

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